Imprese familiari

LE IMPRESE FAMILIARI IN ITALIA

Le imprese familiari costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana.

La XIV edizione dell’Osservatorio AUB conferma la grande rilevanza delle aziende familiari, che rappresentano il 65% (pari a 11.635) del totale delle imprese italiane, senza differenze rispetto alla edizione precedente. Al fine di evitare duplicazioni nei dati, sono state liminate le aziende controllate nei casi di gruppi monbusiness e le società capogruppo (spesso holding finanziarie) nel caso di gruppi multibusiness. Di conseguenza, l’Osservatorio AUB analizza struttura e performance di 8.589 gruppi familiari.

Nel 2021 le aziende familiari hanno registrato un “rimbalzo” dei ricavi pari a oltre il 20%, superiore a quello delle imprese non familiari. Il medesimo trend è stato confermato anche nel primo semestre 2022 (dove i dati sono disponibili solo per le società quotate).

Tra le regioni, Marche, Lombardia e Liguria si posizionano ai vertici per tasso di crescita dei ricavi.
I settori Prodotti in metallo, Gomma e plastica, Chimico e Mobile e arredo presentano i tassi di crescita dei ricavi più elevati. Tra i settori con tassi di crescita più bassi si trovano invece Sistema moda, Farmaceutica e Meccanica.

Nel 2021 la redditività netta delle aziende familiari ha superato il valore del 2019 (ROE 2021 pari a 13.6% versus 13.0% del 20219). Il medesimo trend è stato confermato anche nel primo semestre 2022 dove i dati sono disponibili solo per le società quotate (ROE 2022 pari a 8.3% versus ROE 2019 pari a 6.9%). Dal punto di vista geografico, interessanti le performance di alcune grandi regioni del Sud come Calabria, Campania e Sicilia a conferma di una capacità delle aziende familiari di quelle regioni di mettere a punto modelli di business interessanti. Dal punto di vista settoriale, in tutti i settori si registra un miglioramento della redditività netta tranne che nella Carta e stampa e nella Farmaceutica (quest’ultima peraltro mantiene performance a doppia cifra). Elettronica, Mezzi di trasporto, Sistema moda e Mobile e arredo presentano i tassi di redditività netta più elevati.

Le aziende familiari italiane si distinguono anche per la longevità: tra le prime 100 aziende più antiche al mondo, 13 sono italiane e tra queste, 5 – Fonderie Pontificie Marinelli (anno di fondazione 1000), Barone Ricasoli (1141), Barovier & Toso (1295), Torrini (1369) e Marchesi Antinori (1385) – sono tra le tredici aziende familiari più antiche tuttora in esercizio.

Si può osservare che la Borsa di Milano è il secondo mercato Euronext per numero di aziende quotate (422), ed è quello con la maggiore incidenza di aziende a controllo familiare (74,9%). Inoltre, l’Italia è il mercato azionario (insieme a quello francese) in cui le famiglie proprietarie detengono la quota di controllo più alta nel capitale delle imprese (pari a circa il 60%).

LE IMPRESE FAMILIARI NEL MONDO

Anche nelle principali economie mondiali le imprese familiari rappresentano il fulcro dello sviluppo economico e sociale. In un report dell’Economist, pubblicato nell’aprile del 2015 e dedicato interamente alle imprese familiari, si sottolinea come le imprese a controllo familiare rappresentino più del 90% di tutte le imprese attive nel mondo.

Il Global Family Business Index, realizzato dal Center for Family Business presso l’Università di San Gallo in Svizzera, in cooperazione con il Global Family Business Center of Excellence di EY, analizza le prime 500 società a controllo familiare in tutto il mondo. I paesi maggiormente rappresentati sono Stati Uniti (con 122 imprese presenti nell’elenco), Germania (79), Francia (28), Hong Kong (21), Svizzera (19) e India (17). L’Italia è al 7° posto con 17 imprese familiari.

Nel 2010, uno studio condotto da EU-EFIGE/Bruegel-UniCredit su un campione di circa 14.000 imprese europee evidenzia come l’incidenza delle grandi imprese familiari – intese come imprese con più di 250 addetti –, pur diminuendo con la crescita dimensionale, sia comunque superiore al 40% nei primari paesi europei: in Francia è pari al 42,5%, nel Regno Unito è il 40,6% e in Spagna si avvicina al 46%. In Italia la percentuale di grandi imprese a stampo familiare è di poco inferiore al 47%. La Germania conferma il proprio status di «economia atipica», con una percentuale di grandi imprese a stampo familiare pari al 67,9%.

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