Il gruppo Lunelli ha rilevato il 50% della Bisol Desiderio & Figli, il restante 50% del capitale è diviso equamente tra i due fratelli Bisol. Lunelli è entrato con un aumento di capitale: «Col primo aumento di capitale siamo saliti al 50%. Poi ce ne saranno degli altri per finanziare la crescita». Gli asset rilevati fanno riferimento al brand, alle strutture aziendali e commerciali «ma non ai 177 ettari di terreni – spiega Bisol – di cui due terzi sono in affitto. Entro ottobre peraltro si completerà il conferimento alla Bisol Desideri & Figli di due società oggi soggette a valutazione da parte di Kpmg». Secondo alcune stime, un ettaro a Valdobbiadene è valutato intorno ai 400mila euro, fino a un milione per il Cartizze.

Nel 2013 la Bisol Desiderio ha fatturato 4,25 milioni con un utile di 310mila euro. Ma aggregando «le altre società di proprietà – sostiene Bisol – i ricavi sono superiori ai 18 milioni, di cui il 75% realizzato sui mercati esteri. Il mio obiettivo è arrivare al 90».
Per Lunelli, Trentodoc e Prosecco Valdobbiadene non sono in contraddizione ma sono complementari. La scorsa settimana la casa vinicola ha lanciato il nuovo marchio Tenute Lunelli, che raccoglie la produzione dei vini fermi delle aziende in Trentino Alto Adige, Toscana e Umbria. «Abbiamo le eccellenze di vari territori – conclude Lunelli – e dobbiamo valorizzarle. Peraltro in un momento in cui la corsa del Prosecco finisce con il mettere in ombra la particolarità dei territori e dei marchi».

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